Il triangolo della bellezza

Il triangolo della bellezza

Brilla d’azzurro il lago di Bracciano nelle giornate calde di dicembre.

Sul lungolago tutto sonnecchia: le oche se ne stanno rannicchiate al sole sulla sabbia, una accanto all'altra perfettamente allineate, indifferenti al mondo circostante e ignare degli sguardi invadenti. Il cigno passeggia sull'acqua lasciando dietro di sé una leggera scia di spuma bianca, si stende, si allunga come se stesse facendo stretching, apre e chiude le ali a ogni scatto fotografico, sembra che si metta in posa.

Persino il rumore di trapano che proviene da un cantiere in lontananza è ovattato, quasi a conciliare il sonno. Due esploratori si godono le acque quasi immobili del lago su un sup, in una giornata tiepida e senza vento. Qualche passeggiatore solitario cammina lentamente lasciando impronte sulla sabbia umida, ma poi il richiamo dell’orizzonte è troppo forte per non fermarsi a guardarlo.

Trevignano Romano, Bracciano, Anguillara Sabazia, il lungolago accoglie alcuni dei luoghi più belli del Lazio, ciascuno con la propria anima e la propria identità.

Bracciano con il suo castello del XV secolo, spesso prestato a eventi mondani e matrimoni celebri, tiene d'occhio il lago dall'alto giorno e notte. Trevignano Romano lo accarezza con i suoi giardini profumati disseminati lungo il perimetro. Anguillara Sabazia si lascia cullare dalle sue acque, che nelle giornate più ventose arrivano a schizzare di spruzzi la passeggiata di pietra caratteristica del paese, dove non è raro incrociare gabbiani affamati e nutrie sornione in cerca di cibo.

Tre paesi che occupano i vertici immaginari di un triangolo equilatero fatto di acqua blu profonda fino a 165 metri, così ricco di storia e di bellezze naturalistiche che dal 1999 è diventato l’area protetta di Bracciano-Martignano.

Per i Romani Bracciano era il Lacus Sabatinus: un’ampia depressione nata oltre trecentomila anni fa da un collasso vulcano-tettonico che accolse il lago e la sua vita vivace. Qui abitano aironi cenerini, cavalieri d’Italia, il piro piro, il nibbio bruno e nidificano il falco pellegrino e le folaghe, con i loro musetti bianchi.

Ogni passeggiata della vasta rete di sentieri che si sviluppa nel parco rivela qualche sorpresa e regala emozioni agli spiriti più curiosi. Quando si va nel Lazio, vale la pena non lasciarsi prendere solo dalla indiscussa fama di Roma, che a volte rischia di offuscare le tante bellezze di questa terra!

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