Le Gole selvagge

Le Gole selvagge

Canyon e anse, vortici spumosi e cascatelle naturali, acque limpidissime e freddissime anche in piena estate. Cellulari senza segnale. Un fitto boschetto di lecci, cerri, carpini.

Il salice bianco, l'albero del fiume, che cresce talmente fitto da formare una ombrosa galleria a cielo aperto. Lucertoloni che strisciano tra gli arbusti facendosi sentire e qualche volta anche vedere. Spiaggette di sassolini bianchi dove rilassarsi e ascoltare solo lo scrosciare delle acque e il fruscio delle foglie mosse dal vento. Alberi avvolti da muschi rigogliosi che profumano di umidità.

Un antico Ponte Romano del VI secolo, con una volta unica, fatto di pietre e mattoni e oggi vestito di arbusti, senza protezioni laterali, che sovrasta il fiume collegando le due sponde e i due paesi dai quali è possibile raggiungere questo pezzetto di mondo remoto e selvaggio: Mompeo e Castelnuovo di Farfa.

Il monumento naturale delle Gole del Farfa, nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere Farfa, istituita nel 1979, dista solo cinquanta chilometri da Roma, un'ora di macchina, eppure sembra di trovarsi in un altro mondo dove l'unico incontro possibile è con se stessi e con una natura sorprendente. Raramente ci si imbatte in una coppia di camminatori muniti di GPS, con lo stupore negli occhi.

Oltre il ponte romano, camminando sulla destra, si raggiungono i resti dell'antico mulino ad acqua Naro Patrizi, che insieme ad altre strutture della zona permetteva la lavorazione del grano, dell'uva e delle olive, secondo un moderno criterio di stagionalità. Oggi all'ombra dei salici è ancora possibile vedere la struttura che conteneva il mulino e le ruote utilizzate per la molitura. In questo tratto il paesaggio è dolce e rilassante, un invito a stendersi sulle spiaggette di ciottoli bianchi e a lasciarsi andare alla pigrizia.

Camminando lungo il fiume alla sinistra del ponte, invece, si imbocca il sentiero che porta alle Gole vere e proprie: un luogo difficile da raggiungere se non si è molto esperti, ma dove è possibile ammirare i giochi che il fiume Farfa fa con le pareti di roccia.

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